Chirurgia generale

I laser a diodi Eufoton® della serie LASEmaR® e SPECTRUM® sono adatti a molteplici applicazioni in diverse branche chirurgiche. In particolare i modelli LASEmaR® 1000 con lunghezza d’onda 980 nm oppure SPECTRUM® con lunghezze d’onda combinate 980 e 1470 nm si prestano a risolvere molte delle esigenze che i chirurghi di differenti specialità possano evidenziare durante il lavoro in sala operatoria. Gli accessori essenziali in chirurgia sono le fibre ottiche (con differenti calibri e forme di punta), usate nude/dirette oppure inserite in appositi manipoli chirurgici. Tutti i laser a diodi Eufoton® ed in particolare il LASEmaR® 1000, grazie alle ridotte dimensioni e al peso contenuto, consentono una facile trasportabilità dalla sala operatoria allo studio medico, permettendo una concreta e reale multidisciplinarietà.
 
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    Perché il laser a diodi in chirurgia?

     
    Il successo crescente della chirurgia laser a diodi è legato alla particolarità di fotocoagulare selettivamente e microscopicamente i tessuti, senza alcun contatto elettrico strumentale con il paziente.
    In emissione pulsata il laser a diodi tramite fibra ottica vaporizza lesioni benigne superficiali senza anestesia né tanto meno punti di sutura.
     
    Il campo operatorio è esangue e sterile per la coagulazione immediata dei vasi emolinfatici; la microustione residua è indolore, pertanto la guarigione è breve con cicatrizzazione estetico - funzionale migliore.
     
    Si può applicare, a seconda delle lunghezze d’onda e delle potenze impiegate, in tre basiche diverse modalità: no contact, contact ed interstiziale (endoluminale).
    La modalità no contact sfrutta le capacità di fotolisi selettiva cromoforica (acqua, emoglobina e melanina) presenti nelle lunghezze d’onda peculiari dei diversi diodi creando un effetto termico selettivo dipendente dalla quantità di cromoforo presente sul tessuto (coagulazione, ablazione).
     
    La modalità contact, alle corrette fluenze, ottimizza l’effetto fototermico emesso sulla punta della fibra a contatto dei diversi tessuti. A seconda delle caratteristiche dei singoli tessuti (es. vascolarizzazione) si possono ottenere effetti diversi (cauterizzazione, vaporizzazione, coagulazione, taglio).
     
    La modalità interstiziale, particolarmente importante per la fototermoablazione delle lesioni primitive, consente un’ablazione endotessutale visibile ecograficamente. Risulta analogo l’effetto nel trattamento endoluminale dei vasi venosi.
     

    In quali campi chirurgici viene utilizzato?

    Sono ben note e ormai insostituibili le applicazioni chirurgiche nelle diverse chirurgie: oculoplastica, neurochirurgia, otorino, ginecologia, dermatologia, vascolare, generale, plastica, urologia, endoscopia, oncologia.
    Visto il grande numero di procedure chirurgiche eseguibili in molteplici specialità scrivi a info@eufoton.com per ricevere delle pubblicazioni, seminari, video per l’applicazione di tuo specifico interesse: 
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