Trattamento vena safena

Trattamento della vena safena - Gentile concessione C. Baraldi, MD

Eufoton® propone la metodica di ablazione endovascolare EVLA | Endovenous Laser Ablation attraverso procedure mininvasive che sostituiscono lo stripping delle varici o possono essere associate alla chirurgia venosa tradizionale, rendendo il decorso post-operatorio più breve e meno doloroso nella quasi totalità dei casi.
 

Perché il laser endovenoso?


Perché l’EVLA è riconosciuta globalmente come la procedura più efficace e veloce per trattare l’incontinenza della grande vena safena - GVS - e della vena piccola safena - PVS.
La malattia venosa cronica degli arti inferiori rappresenta una condizione patologica molto comune, che colpisce circa il 25% delle donne e il 15% degli uomini. Inoltre, l'alto tasso di recidiva e il rischio di evoluzione verso ulcere croniche, incidono gravemente sui diversi sistemi sanitari a livello mondiale. La moderna tecnologia laser endovascolare è il risultato di oltre 20 anni di continua ricerca ed innovazione e permette oggi una progressiva evoluzione verso un trattamento endolaser ambulatoriale, più che mai necessario in ragione sia della sua la mininvasività oltre che per motivi d’ordine economico.
Lo stato dell'arte della tecnologia è rappresentato dalla combinazione di strumenti laser elettivi per l’assorbimento dell’acqua il LASEmaR® 1500 ed il LASEmaR® 2000, - diodo 1470 e 1940 nm – utilizzati assieme alle fibre ottiche di tipo radiale - HF RING | High Focus RING - che combinando l'elevata efficacia sul cromoforo acqua, con una emissione laser omogenea ed estremamente precisa, hanno drasticamente ridotto i tassi di perforazione del vaso.
Attualmente, lo standard delle procedure laser endovenose porta ad un trattamento completo delle varici in meno di 40 minuti, garantendo un’elevata qualità della vita pre-intra e  post-operatoria. Inoltre, l'elevata ecogenicità delle fibre HF RING, unita all' innovativo software del laser, fornisce un semplice e costante controllo della LEED - Linear Endovenous Energy Density - e consente risultati operatori che sono da considerarsi eccellenti nel breve termine e totalmente competitivi nel medio-lungo periodo, rispetto alle altre opzioni chirurgiche terapeutiche. La disponibilità di fibre di diverse calibri in particolare 600 micron e 400 micron, consente di trattare non solo la grande vena safena -GVS - ma anche la piccola vena safena - PVS - e le varici connesse ad altri distretti extrasafenici.
 
 
Trattamento della safena | Animazione 3d
 
 
 
Trattamento della grande vena safena | Dott. Giancarlo Missana
 
 
Ablazione laser della grande vena safena | Dott. Giulio Andolfato
 
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    La soluzione attuale del laser endovenoso

    Il laser endovenoso applicato con lunghezze d’onda maggiormente selettive sull’acqua (diodo 1470 nm oppure 1940 nm) emesse attraverso le fibre radiali HF RING è una procedura mini-invasiva dedicata al trattamento dell’insufficienza venosa della vena safena (grande e piccola).
    La fibra ottica radiale HF RING viene inserita ecograficamente endovena e grazie alla radiazione laser operante a bassa energia e temperatura, la parete venosa si restringe fino all’occlusione completa della vena evitando pertanto l’estrazione chirurgica della stessa.
     
    A confronto con le tradizionali procedure chirurgiche (es.: stripping), il laser endovascolare risulta più delicato, sicuro e veloce da eseguire.
    Alla fine del trattamento il dolore e il disagio nel paziente sono assenti, come il rischio di cicatrici, infezioni ed ematomi, inoltre, la normale ripresa delle attività quotidiane è immediata.
     

    La Tecnologia Eufoton per la semplificazione dell’impostazione e del settaggio

     
    Durante la procedura l’energia per centimetro lineare di vena (LEED - Linear Endovenous Energy Density) è monitorata sullo schermo del laser ed anche segnalata acusticamente all’operatore. I software dei laser Eufoton permettono il rapido cambio LEED intraoperatorio grazie a diversi segnali acustici opzionabili dal chirurgo che permettono la corretta impostazione della LEED secondo le caratteristiche del singolo vaso distribuendo l’energia laser endovena in modo uniforme evitando danni termici e bruciature. Altra caratteristica è la rotondità puntale della fibra ottica HF RING, che permette di evitare danni meccanici alla parete venosa in sede di introduzione e posizionamento.
     

    Posizionamento sotto visione ecografica

    1. Anestesia locale, inserimento della fibra nella safena, attraverso l’introduttore dedicato
    2. La fibra è fatta salire dal ginocchio fino a 1/2 cm dalla giunzione safeno-femorale.
    3. Anestesia per tumescenza lungo tutta la vena.
    4. Erogazione laser e retrazione della fibra dalla zona prossimale a quella distale della vena.

    Risultati immediati

    Durante il trattamento, il flusso di energia localizzato sulla punta della fibra attraversa il tessuto e il calore indotto denatura la vena. L’effetto è una contrazione immediata del vaso e una conseguente occlusione venosa verificabile con ecografia intraoperatoria. Il segnale sonoro che accompagna l’emissione del raggio laser, permette all’operatore di determinare sempre la corretta LEED e pertanto la migliore velocità di retrazione.
     

    Vantaggi per il chirurgo

    Le fibre ottiche endovascolari HF (High Focus) Ring sono realizzate per emettere luce laser a 360 gradi radialmente permettendo una diffusione di energia migliore ed un’ablazione più omogenea e sicura.
     
     
    Gli ulteriori vantaggi sono:
    • Punta conica arrotondata per un facile accesso percutaneo all’interno del vaso ed inoltre una semplice risalita alla giunzione safeno femorale per il posizionamento
    • Posizionamento immediato alla giunzione grazie all’importante ecogenicità
    • Marcatura espressa in centimetri su tutta la lunghezza delle fibre a 360° per regolare esattamente il dosaggio di
    • energia laser LEED durante la retrazione.
    • Disponibile in diametri di 400 micron o 600 micron a seconda della tipologia di vaso da trattare (safeniche, extrasafeniche, tronculari e perforanti)
    • Il materiale di altissima qualità impiegato per la fabbricazione della sonda consente di ridurre l’emissione di energia, migliorando anche la transilluminazione del fascio di puntamento durante l’ablazione
    • Anello di emissione radiale sviluppato ottimizzando l’angolatura del fascio per massimizzare la relazione: più fluenza = meno LEED = meno dolore

    Vantaggi per il paziente

    1. Procedura mini-invasiva.
    2. Metodo efficace, sicuro, delicato.
    3. Assenza di danni termici, grazie alle basse energie necessarie.
    4. Complicazioni postoperatorie minime rispetto al tradizionale stripping.
    5. Immediata mobilitazione
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